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15/03/2023Tasse d'accesso richieste per alcune mete dal 2023 come Tailandia Spagna Italia e UE
La Thailandia ha recentemente annunciato l'introduzione di una tassa di ingresso per i turisti internazionali a partire dal prossimo giugno. La quota, pari a 300 baht (circa 8 euro), verrà addebitata come extra al prezzo del volo per coloro che giungono nel paese in aereo. Invece, chi arriva in autobus, treno o nave dovrà pagare 150 baht (4 euro) oltre al biglietto del mezzo di trasporto.
Secondo il ministero del turismo thailandese, le entrate generate dalla tassa saranno utilizzate per finanziare l'implementazione di strategie sostenibili nella gestione delle risorse locali e per coprire l'assicurazione sulla salute dei turisti che non possono permettersela. Questo perché spesso il governo thailandese ha dovuto finanziare le cure dei turisti che non avevano un'assicurazione.
La tassa sarà richiesta solo alle persone che pernottano nel paese e non sarà richiesta ai bambini di età inferiore a due anni, a coloro che transitano dalla Thailandia o a chi viaggia con un passaporto diplomatico o un permesso di lavoro.
La Thailandia non è la sola destinazione turistica a introdurre una tassa di ingresso. La Nuova Zelanda ha iniziato a richiedere una tassa di ingresso di 35 $ neozelandesi (circa 20 €) nel 2019, mentre il Giappone ha introdotto la "tassa sayonara", un contributo di 1000 yen (7 €) da pagare prima di lasciare il paese.
Questa tendenza a introdurre tasse di ingresso per i turisti sta diventando sempre più comune, soprattutto con il turismo di massa in aumento. Molti stati, soprattutto in Europa, raccogliono il tributo attraverso le strutture ricettive o le agenzie di prenotazione e utilizzano il ricavato per migliorare i servizi. Tuttavia, quest'anno molte destinazioni stanno alzando il prezzo per far fronte ai rincari e alla crisi economica globale.
In conclusione, mentre molte destinazioni turistiche stanno introducendo una tassa di ingresso, la Thailandia ha dichiarato che l'obiettivo della tassa è quello di promuovere il turismo sostenibile e garantire la sicurezza dei turisti. Sarà interessante vedere come questa tassa influenzerà il turismo nella regione e se altre destinazioni seguiranno l'esempio.
Ecco le nuove destinazioni turistiche che prevedono di introdurre un contributo d'ingresso a partire dal 2023.

Tasse d'accesso richieste per alcune mete dal 2023
Spagna
La Spagna, una delle mete turistiche più popolari in Europa, introdurrà nuove tasse di soggiorno dal 2023. Una delle destinazioni che richiederà un extra è Valencia, dove verrà imposto un contributo che può variare da 0,50 a 2 € a notte, a seconda del tipo di alloggio. La tassa sarà riscossa direttamente dall'hotel, dal B&B o da chi ha affittato l'appartamento o la stanza. È importante notare che la tassa sarà applicata in tutta la comunità valenciana, compresi i famosi luoghi turistici di Alicante, Benidorm e Costa Blanca.
Anche Barcellona, una delle città più visitate della Spagna, ha deciso di aumentare la tassa di soggiorno per i turisti che visitano la città. Attualmente, i visitatori pagano 4 € a notte per affittare un alloggio in città, ma nel corso dell'anno il contributo salirà a 5 €. È importante sottolineare che la tassa di soggiorno è limitata a un massimo di sette notti, quindi la cifra che si paga per trattenersi una settimana o un mese intero sarà la stessa. In generale, con il turismo in costante aumento, l'introduzione di tasse come queste diventerà sempre più comune in tutto il mondo. Tuttavia, molte destinazioni utilizzano i ricavi generati dalle tasse per migliorare i servizi offerti ai turisti.
Italia
L'Italia è uno dei paesi europei che ha da tempo introdotto la tassa di soggiorno, e Venezia non fa eccezione. Tuttavia, quest'anno la città lagunare ha deciso di andare oltre, cercando di contenere l'afflusso di turisti durante i periodi di alta stagione mediante l'introduzione di una tassa d'ingresso.
Anche se si decide di trascorrere solo una giornata nella città, senza pernottamento, si dovrà comunque pagare un contributo che varia in base alla stagione e all'affluenza dei visitatori. Durante la bassa stagione, la tassa sarà di circa 3 €, mentre in estate e durante le festività si potrebbe arrivare a pagare fino a 10 €.
Sebbene la data di inizio dell'applicazione del tributo non sia ancora stata annunciata, è probabile che la sperimentazione cominci già da quest'estate. In questo modo, la città spera di ridurre il flusso di turisti durante i periodi più intensi, garantendo al contempo un maggiore finanziamento per la manutenzione e la gestione delle risorse locali.
Tuttavia, non è solo Venezia ad adottare questa politica. Anche altre destinazioni turistiche in Italia stanno considerando l'introduzione di una tassa di soggiorno o di un contributo d'ingresso, come Firenze e Roma, che stanno discutendo l'idea di imporre una tassa sulle visite ai loro siti storici e culturali.
Unione Europea
A partire da novembre, i visitatori extra-UE e coloro che richiedono un visto speciale per entrare nell'Unione Europea dovranno ottenere un'autorizzazione di viaggio tramite Etias, che sta per European Travel Information and Authorisation System. Questo sistema funziona come un'esenzione dal visto elettronico ed è essenzialmente la versione europea dell'ESTA, il visto richiesto per visitare gli Stati Uniti. L'ETIAS sarà richiesto ai viaggiatori provenienti da paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Canada, l'Australia, e altri paesi simili. Il costo per l'ETIAS sarà di circa 7 € per persona.
Bhutan
Tutti questi tributi sembrano modiche cifre in confronto a quanto richiesto dal Bhutan. Il paese ha rivisto il proprio modello turistico introdotto nel settembre 2022 e ha deciso di sostituire la tassa giornaliera di 250 €, che includeva tutti i servizi, con un pacchetto in linea con la tassa per lo sviluppo sostenibile del valore di 200 $, che non includerà più pasti, alloggi, trasporti o qualsiasi altro servizio precedentemente compreso nel pacchetto tutto incluso.
Credit lonely planet italia