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10/11/2023Montescaglioso e la sua abazia: un viaggio tra storia, arte e natura
Montescaglioso è un piccolo comune della Basilicata, situato a pochi chilometri da Matera, la città dei Sassi. Il suo nome deriva dal latino Mons Scalius, che significa monte scosceso, in riferimento alla sua posizione elevata e panoramica. Montescaglioso ha origini molto antiche, come testimoniano i ritrovamenti archeologici di Cozzo Presepe, Pagliarone e Difesa San Biagio, che risalgono al VI secolo a.C. e documentano la presenza di civiltà italiche e greche. Il borgo si sviluppò in epoca medievale, sotto il dominio dei Normanni, degli Svevi, degli Angioini e degli Aragonesi, che ne fecero una fortezza strategica e un centro di potere religioso.
Quello che però rende celebre Montescaglioso è l’Abbazia di San Michele Arcangelo, che spicca per bellezza ed imponenza. Si tratta di uno tra i più importanti monasteri benedettini del Sud Italia e il suo nucleo centrale è costituito da splendidi chiostri rinascimentali e dalla chiesa. L’abbazia fu fondata intorno al V secolo, ma raggiunse il suo massimo splendore tra il XI e il XII secolo, grazie alle donazioni dei conti d’Altavilla e alla protezione di papa Alessandro III. L’abbazia divenne un centro di cultura e di arte, ospitando una ricca biblioteca, una scuola di miniatura, una farmacia e un ospedale. L’abbazia subì poi diversi interventi di restauro e di ampliamento nei secoli successivi, fino ad assumere l’aspetto attuale.
L’ingresso all’abbazia avviene attraverso un imponente portale rinascimentale, opera degli scultori Altobello e Aurelio Persio, che conduce al primo chiostro, detto dei Conversi. Il chiostro è circondato da un portico con archi a tutto sesto e colonne in pietra, che sostengono una cornice decorata con motivi floreali e geometrici. Al centro del chiostro si trova un pozzo, simbolo della vita monastica. Dal chiostro si accede alla chiesa, dedicata a san Michele Arcangelo, patrono dell’abbazia.
La chiesa ha una pianta a croce latina, con tre navate e una cupola cilindrica. L’interno è ricco di opere d’arte, tra cui spiccano il pulpito in marmo, il coro ligneo, il fonte battesimale, il ciborio e il tabernacolo. Nella navata destra si trova la cappella di San Rocco, patrono di Montescaglioso, dove è conservata una statua lignea del santo, portata in processione durante la festa patronale. Nella navata sinistra si trova la cappella della Madonna del Rosario, dove è custodita una tela seicentesca raffigurante la Vergine con il Bambino e i santi Domenico e Caterina da Siena.
Dal primo chiostro si passa al secondo, detto dei Canonici, che presenta un portico con archi a sesto acuto e colonne in marmo. Il chiostro è ornato da affreschi che rappresentano scene della vita di san Benedetto e di altri santi. Al centro del chiostro si erge una colonna con una statua di San Michele Arcangelo, realizzata nel 1590. Dal chiostro si accede al refettorio, alla sala capitolare, alla biblioteca e al museo dell’abbazia, dove sono esposti oggetti liturgici, codici miniati, arredi sacri e paramenti. Il museo ospita anche una sezione dedicata alla farmacia, dove si possono ammirare antichi strumenti e vasi per la preparazione dei rimedi.
L’abbazia di Montescaglioso è un luogo di grande fascino e di grande valore storico e culturale, che merita una visita approfondita. L’abbazia è aperta al pubblico tutti i giorni, con orari diversi a seconda della stagione. L’abbazia è anche un punto di partenza per esplorare il territorio circostante, ricco di bellezze naturali e di testimonianze rupestri. Infatti, Montescaglioso si trova vicino al Parco delle Chiese Rupestri della Murgia Materana, dove si possono ammirare antiche chiese scavate nella roccia, come quella di Santa Maria della Platea, che sorge a poca distanza dall’abbazia. Il parco offre anche la possibilità di fare escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo, tra paesaggi suggestivi e panorami mozzafiato.
Montescaglioso e la sua abbazia sono una meta ideale per chi ama la storia, l’arte e la natura, e per chi vuole scoprire un angolo di Basilicata ancora autentico e poco conosciuto. Un viaggio tra passato e presente, tra sacro e profano, tra cultura e tradizione, che non lascia indifferenti.