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C'era una volta una bimba di 9 anni di nome Bruna, ma tutti quelli che le volevano bene la chiamavano Pupa.
Pupa viveva in una casa che era in parte una grotta nei Sassi di Matera.
Era una bimba molto speciale, perché amava vestirsi con abiti molto colorati.
Purtroppo, questo faceva sì che gli altri bambini la prendessero in giro e la chiamassero "la bimba strana".
Un giorno, Pupa incontrò un lupo parlante mentre giocava nei campi vicino alla sua casa.
Il lupo si presentò come Lupo e diventò subito amico di Pupa.
Pupa era così felice di avere un amico così speciale e gli raccontò tutto della sua vita e dei suoi sogni.
Lupo le disse che era una bimba coraggiosa e che non doveva lasciarsi intimidire dagli altri bambini.
Pupa decise di raccontare agli altri bambini del suo nuovo amico Lupo, ma nessuno le credette.
Solo il suo amico Uccio, che abitava nella grotta sopra quella di Pupa, le credette e la incoraggiò a non arrendersi.
Un giorno, mentre i suoi genitori erano nei campi e lei accudiva la nonna, Pupa sentì gli altri bambini che ridevano e scherzavano vicino alla sua casa.
Curiosa, si avvicinò a loro e scoprì che stavano discutendo su chi avesse più coraggio di avventurarsi fino giù alla gravina dove c'era il torrente.
Pupa decise che voleva dimostrare loro che era coraggiosa e che non era "la bimba strana" come la chiamavano gli altri, così si avventurò giù per il sentiero che portava al torrente insieme al suo amico Uccio.
Pupa e Uccio, i due amici inseparabili, hanno deciso di andare in un posto nuovo e sconosciuto, nonostante gli altri bambini scommettevano sul fatto che non sarebbero arrivati fino in fondo.

Camminando, hanno visto gli altri bambini diventare sempre più lontani, ma nonostante ciò, Pupa e Uccio erano determinati a continuare.
Finalmente, arrivarono al torrente, dove videro un paesaggio meraviglioso con anatre e altri uccelli.
Ma questo piacevole momento fu interrotto da un grosso cinghiale che sembrava avere brutte intenzioni.
Pupa e Uccio erano impietriti dalla paura, ma le urla degli altri bambini li spronarono a correre per tornare indietro.
Tuttavia, si trovarono con le spalle al muro, e proprio quando il cinghiale era ormai vicino, comparve il lupo che avendo riconosciuto Pupa proprio dai vestiti intervenne e li salvò.
Gli altri bambini, che avevano seguito la scena dalla strada, si scusarono con Pupa per non averle creduto e promisero di non chiamarla più "la bimba strana".
Pupa, nonostante la paura, si rincuorò e corse dalla nonna, che si era accorta della sua mancanza e si era precipitata sul posto.
Da quel giorno in poi, Pupa e Uccio non si avventurarono più nei sentieri che portavano al torrente, se non accompagnati dal lupo che li proteggeva.
E così vissero felici e contenti.
Questa favola è un'invenzione dell'autore e non ha alcun collegamento con la storia o con le leggende o i personaggi legati ai "Sassi di Matera".